Perché gli universali dell’insegnamento non esistono nemmeno nella Salsa?
Come vedremo ce lo spiega una storiella molto interessante a mio avviso, e di seguito nel dettaglio ce lo spiegherà lo scrittore Malcolm Gladwell.
Iniziamo con la storiella.
Due persone volevano imparare ad andare in barca a vela.
Uno comprò una barchetta a vela piccolina, si fece dare giusto due consigli rudimentali per iniziare e si gettò subito in mare a fare esperienza.
L’altro invece si iscrisse ad un corso per imparare ad andare in barca a vela, inizio a studiare i venti, la barca, il mare e dopo due settimane di corso ebbe la sua prima uscita in mare.
Entrambi divennero bravi.
Per quanto riguarda la Salsa possiamo fare un parallelismo…esistono quelli (più quelle per mia esperienza) che preferiscono imparare in pista da ballo, e quelli che preferiscono imparare bene ad un corso. E la cosa, attenzione, non vale sempre per le stesse persone. Perché ad esempio quello che ha fatto dei corsi all’inizio, poi quando sa più stili di ballo, a volte per impararne un’altro, ed ormai è abbastanza disinvolto può voler anche lui buttarsi poi velocemente in pista da ballo per fare velocemente esperienza divertendosi. Quindi dipende dalle situazioni.
Cosa possiamo imparare da questa storiella sulla barca a vela? Due cose.
Primo: che non c’è un solo modo per imparare,
Secondo: che se il primo per imparare ad andare in barca a vela avesse dovuto fare 2 settimane di corso chiuso in una classe probabilmente si sarebbe annoiato a morte, mentre il secondo se lo avessero buttato in mare senza le informazioni che desiderava avere prima di iniziare, forse si sarebbe bloccato dalla paura, ed entrambi avrebbero associato l’esperienza di imparare ad andare in barca a vela a qualcosa di negativo.
C’è una cosa importante da ricordarci sull’apprendimento e sulle emozioni.
Primo: che noi decidiamo di imparare.
Secondo: che le emozioni influenzano su tutte le decisioni.
Vi sarà sicuramente capitato questa esperienza, quando un bambino, non gli piace qualcosa, non c’è verso di fargliela apprendere, si chiude letteralmente a riccio, e noi adulti, se siamo saggi, allora ci inventiamo di tutto per fare in modo che quella cosa risulti piacevole e giocosa. Mentre se siamo stolti, proviamo ad insegnarla attraverso l’autorità e la violenza, ottenendo solo di farci maledire.
Noi adulti siamo dei bambini cresciuti, ed i nostri meccanismi di apprendimento sono identici, questo perché la struttura cibernetica dell’apprendimento è la stessa: ovvero le emozioni influenzano le decisioni che a loro volta influenzano la memorizzazione. Ovvero per imparare dobbiamo memorizzare, per memorizzare dobbiamo decidere di essere ricettivi, per decidere di essere ricettivo dobbiamo far passare la decisione al vaglio delle nostre emozioni quindi lo schema logico è il seguente.
Il ballo di coppia è un ballo di relazione con l’altro/a pertanto ricordiamo questo schema quando studiamo insieme al nostro partner. Perché se il nostro o il suo modo di relazionare durante il ballo crea emozioni negative e di stress, l’apprendimento può risultare sgradevole ed alla peggio compromesso.
Questo accade più spesso tra coppie che già si conoscono, mentre accade meno tra coppie di estranei, ed il motivo è che la soglia di sopportazione e attenzione, e discrezione con l’estraneo in genere è più alta.
Quanti sono i modi di apprendere?
Ora se crediamo da questa storiella che i modi di apprendere sono solo 2 cioè quello di fare un corso o quello di imparare in pista, cadiamo in un altro errore di valutazione.
A maggio di quest’anno ho scritto sul mio sito lucapilolli.com il post dal titolo: Malcolm Gladwell, salsa a pezzettoni, gli universali, le variabilità e altre cose simili di cui vi consiglio vivamente la lettura :-).
Cosa c’entra questo con l’apprendimento della Salsa?
Tantissimo anche se Malcolm Gladwell parla di salsa di pomodoro a pezzettoni e noi di un ballo caraibico :-). Seguitemi perché è davvero interessante e illuminante.
Innanzitutto chi è Malcolm Gladwell? E’ uno scrittore, autore dei best-seller “Il punto critico” e “Blink – In un batter di ciglia” best seller di saggistica per il Business ed il marketing.
Che cavolo centra questo con la salsa? Aspetta e vedrai 😉
Malcolm Gladwell in un videodiscorso su Ted.com, ci racconta in modo molto brillante come le scoperte di Marketing di Howard Moskowitz.
Chi cavolo è adesso questo Howard Moskowitz?
Aspetta :-), intanto ti potrà interessare forse che nonostante pochi lo conoscono Howard Moskowitz è il fautore del più grande cambiamento delle abitudini alimentari della storia dell’uomo, praticamente di miliardi di persone, cambiando completamente il mercato della produzione alimentare.
Molti anni fa Howard Moskowitz fu contattato dalla Pepsi per trovare quale quantità di aspartame sia quella giusta, perfetta. Tra un po’ vedrai come questo centra con la Salsa e con il ballo.
Ora sorvoliamo sulla questione “aspartame” che non è il soggetto di quanto poi scoprì Howard Moskowitz, perché il punto centrare che scoprì dalle sue ricerche fu che la quantità giusta di aspartame o quel tipo di Pepsi perfetta non esiste, e non si fermò solo a questo. Howard Moskowitz ha scoperto cosa vuole il mercato.
Per prima cosa partì da un concetto che all’epoca non era così banale come potrebbe sembrare: e cioè che il mercato non sa quello che vuole, nemmeno tu ed io, mentre all’epoca si pensava tutto il contrario.
Ma cosa cavolo dici? Io e te non sappiamo cosa vogliamo?
Esatto! Vedrai che è più banale di quanto sembra, eppure l’industria e la scienza per anni si sono persi proprio su questo punto, buttando al vento milioni e milioni e 20 e 30 anni di tempo di ricerca in direzioni in parte infruttuose.
Infatti per esempio per 20 o 30 anni le ricerche nel marketing vennero fatte chiedendo alla gente quello che gli piaceva e li rendeva felici. Guarda che è lo stesso approccio di chi crede di sapere cosa e com’è giusto insegnare agli altri. 😉 Seguimi.
Il motivo per il quale questo approccio era errato dipendeva dalle basi culturali dell’epoca che erano influenzate dalla ricerca degli universali. Cioè gli scienziati, psicologi, medici, economisti, insegnanti, praticamente tutti erano alla ricerca delle regole generali che governano il nostro comportamento e pertanto anche apprendimento.
Dieci o quindici anni dopo, per fortuna questo è cambiato, c’è stata una grande rivoluzione di pensiero che è stata la transizione dalla ricerca degli universali alla comprensione della variabilità.
E questo dovremmo stamparcelo nel cervello a lettere cubitali :-D.
Howard Moskowitz scoprì che la gente non sa quello che vuole finché non lo prova. Banale vero? Eppure questa piccola grande scoperta spostò tutta la ricerca dell’industria alimentare, che in molti stati può arrivare anche al 50% del prodotto interno lordo, dalla ricerca dei gusti perfetti, quindi dall’idea di produrre una salsa perfetta, all’idea di produrre decine e decine di tipi di salse e sughi diversi per gusti diversi. O come amavano dire i saggi latini (corsi e ricorsi storici) “de gustibus non est disputandum“. Oggi diremmo l’aforisma o proverbio: “non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace”.
Sai che bella scoperta!
Si a volte scoprire o riscoprire l’acqua calda quando tutti stanno provando l’acqua fredda è una grande scoperta ;-). Nel caso di Howard Moskowitz, come ti dicevo questo cambiò completamente l’aspetto dei supermercati, i quali furono poi inondati di una quantità enorme di prodotti leggermente diversi. Prima di Howard Moskowitz al supermercato trovavi 2 tipi di salsa, la passata di pomodoro, ed il ragù.
Dopo Howard Moskowitz l’industria alimentare ha iniziato a produrre decine di tipi di salsa e questa cosa poi si estese ad ogni tipo di prodotto. Nel caso specifico della Salsa di pomodoro Howard Moskowitz scoprì facendo dei test su campioni di consumatori che 1 terzo degli americani amava la salsa a pezzettoni, solo che nessun produttore gliela proponeva, pertanto nemmeno gli americani sapevano di amarla finché qualcuno non gliel’avesse proposta. Per i produttori di salsa fu un enorme successo, un mercato da ben 600 milioni di dollari.
Come dicevo ora al supermercato trovi salsa a pezzettoni, salsa con basilico, con le olive, e decine e decine in genere più di trenta varianti di salse e mi ripeto, questo poi si allargò ad ogni tipo di prodotto alimentare.
Ok Luca, storia interessante, un po’ lunga, ma stringi un po’ e dimmi bene cosa c’entra questo con il ballo Salsa Caraibica e l’apprendimento?
All’inizio ti ho raccontato la cibernetica dell’apprendimento, ricordi? (Vedi schema sopra) Cioè che scegliamo di apprendere in base alle emozioni, pertanto anche l’apprendimento dipende dai “gusti personali”. Perché le emozioni stabiliscono cose come, cosa ci piace e cosa no, cosa reputiamo bello e cosa no e de gustibus non est disputandum, e non sappiamo cosa ci piace finché non lo proviamo. Chiaro adesso? 🙂
Per questo motivo non esiste un’insegnante più bravo di un altro, o un metodo migliore dell’altro, e sopra tutto non esiste il metodo di insegnamento perfetto, universale. Esiste invece una grande varietà di modi con i quali ad ognuno di noi piace apprendere, imparare.
Questo venerdì insegnerò Salsa ai corsi di Andrea Sergon, sostituendolo. Io e Andrea abbiamo stili diversi di insegnare, lui semplificando è più stile prendere la barca e andare per mare a provare, io sono più stile fare il corso prima di andare per mare, ma attenzione che nessuno dei due e esattamente stile mare, o stile corsi, ognuno dei due ha un suo proprio stile. Con lui ad esempio è possibile apprendere molte figure velocemente (delle figure che piacciono a lui). Con me molte nozioni di tecnica (della tecnica che piace a me) velocemente, perché entrambi ci piacciono sfumature diverse del ballo.
Quello che voglio dire è che nessuno dei due è più bravo dell’altro, perché gli universali dell’insegnamento come abbiamo visto, come gli universali della salsa non esistono. Pertanto il consiglio che vi possiamo dare è: apprendete da più fonti possibili, e strappate a morsi i pezzi di ciò che più vi piace da ognuno e create il vostro unico stile di apprendimento e di ballo.
Perché il mondo è bello perché è vario.
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