Di recente mi sono iscritto a Wikipedia, perché mi capita consultandola di voler estendere alcune voci con alcune nozioni o informazioni mancanti che accumulato durante la mia vita di curioso esploratore del sapere.
Il problema maggiore di Wikipedia è che quello che si inserisce deve essere una rielaborazione, o meglio non si può copiare una parte di un articolo per non incorrere nei soliti e assurdi problemi di copyright.
Esiste il diritto di citazione ma, a volte per evitare complicazioni lasciavo perdere.

Oggi invece è scattata il mio primo apporto a Wikipedia, ampliando la voce Ballo.

Nella lista del ballo mancava la voce Electric Boogaloo, conosciuto anche come Electric Boogie.
Ballo affermatosi dal 1980 e approdato in italia nel 1984 con i film culto Breakin’ e Breakin’2 Electric Boogaloo, attraverso le evoluzioni del ballerino chiamato “TURBO” (Michael Chambers).

Ecco perchè sono un esperto di Electric Boogaloo…

Personalmente ho iniziato a ballare l’Electric Boogaloo nel 1984 all’età di 12 anni. Molto probabilmente ero il più giovane ballerino di Break Dance e Electric Boogaloo della mia città (Gorizia), e forse anche della mia regione. Passavo ore davanti allo specchio a copiare le mosse di TURBO ed ho imparato in un corso da due ragazzi che avevano studiato a New York e da altri ragazzi più grandi di me.

Per anni ho studiato questo stile che mi ha fatto conoscere profondamente cosa vuol dire sentire il proprio corpo, e muoverlo a tempo di musica, in modo morbido (onde) o di scatto (break). Imparando ad improvvisare ed a copiare istantaneamente i movimenti degli altri ballerini.

Questo perché la Break Dance e l’Electric Boogaloo spesso si ballano come “Sfida” tra ballerini. E questa sfida consisteva nel mostrare un movimento, e vedere se l’avversario sapeva replicarlo ed aggiungere qualcos’altro di più complicato. Oppure se non sapeva replicarlo doveva eseguire almeno qualcosa di altrettanto complicato o ad effetto WOW. Alla fine vinceva chi riusciva ad eseguire più movimenti o evoluzioni dell’avversario. Pertanto nelle sfide una componente fondamentale era quella di riuscire a copiare istantaneamente i movimenti dell’avversario. Anche perché quando un ballerino copia istantaneamente i movimenti dell’altro ballerino, lo fa quasi come per sfottere e per dire: “tutto qui quello che sai fare??!” ;-D.

Sono davvero grato alla Break Dance ed all’Electric Boogaloo per quello che mi hanno insegnato.

La Break Dance mi ha insegnato che per raggiungere certe evoluzioni bisogna stringere i denti, sopportare un sacco di botte e di lividi, e allenarsi duramente. Il bello di questo ballo infatti è che quando i ragazzi si sfidano e uno, riesce a chiudere una evoluzione molto complicata, tutti, sia quelli del suo gruppo che quelli del gruppo avversario impazzano di entusiasmo. Questo perché tutti sanno quanto sia difficile riuscire a chiudere certe evoluzioni, quanta fatica, sudore e lividi sono costate. Posso dire che dopo aver chiuso tutte le evoluzioni della Old School di Break Dance, qualsiasi ballo mi sembra alla portata. Compresi i durissimi allungamenti di Danza Classica ;-).

L’Electric Boogie, mi ha insegnato ad ascoltare i muscoli e le articolazioni del corpo e a muoverle a tempo di musica. Altrimenti non è possibile eseguire un Reverse perfetto (effetto di riavvolgimento del filmato) se non si conoscono a mena dito i movimenti in tutte le direzioni. Inoltre mi ha insegnato a muovermi a rallentatore, con le onde, a scatto, velocissimi scatti, in modo mimico, o robotico, a scivolare sul pavimento con il mookwalk in ogni direzione. Ma soprattutto mi ha insegnato ad improvvisare e a copiare i movimenti degli altri.

Ho insegnato sia Break Dance che Electric Boogaloo per vari anni e sicuramente mi si sono impressi nel DNA del mio ballo, sia come stile che come filosofia ;-). Balli liberi e spontanei che nascono dalla strada, e vengono ballati in strada e nelle feste, riprendendosi spazi urbani, portandoci la prima e più antica forma d’arte umana: la danza.